Abituati allo standard Nikki Beach (che dovrebbe essere sempre uguale in tutto il mondo) decidiamo di recarci allo stabilimento di Santorini per trascorrere una giornata in spiaggia, prenotando 2 lettini online esattamente un mese prima della data stabilita. Il mese in cui facciamo visita al Nikki Beach è giugno, come previsto non c’è ancora molta affluenza come avviene in mesi di altissima stagione (ad esempio agosto) e sebbene sul sito ci assicuriamo di riservare l’opzione “lettini in 1 OPPURE 2 fila”, decidiamo comunque di avviarci ben 1 ora prima dell’orario concordato al fine di avere la certezza di ottenere la prima fila, restando così per ben 1 ora precisa in attesa al bar, situato in una zona particolarmente invasa da mosche e zanzare. In realtà, il complesso ha un ottimo potenziale, solo che pur essendo a 5 stelle l’abbiamo trovato veramente tenuto male: erbacce incolte, zone invase da insetti, punti della piscina in cui urge ristrutturazione ed altri interventi da effettuare che sarebbero necessari al fine di mantenere costantemente alto il livello. Finalmente giunge l’ora di apertura della spiaggia e veniamo accompagnati dall’hostess, la quale ci fa accomodare in seconda fila. Chiediamo se fosse possibile avere la prima fila in quanto non solo abbiamo prenotato un mese prima online i due lettini, ma inoltre ci trovavamo sul posto da un’ora prima dell’apertura della spiaggia. A questo punto, ci fanno attendere più di 10 minuti sotto il sole rovente ed interviene la signora Maria (capelli neri e frangetta), una delle persone più incompetenti e per niente professionali che io abbia mai conosciuto. Ci spiega che possiamo avere solo la seconda fila e basta, la prima fila non è possibile. Al che, le dico che preferiamo andare via perché non ci sta piacendo niente di quel posto e la risposta è la seguente: “okay, perfect. Bye bye.” Chi lavora a contatto con il pubblico sa che una risposta del genere è da evitare, in quanto così facendo si accetta di avere un cliente in meno. Non appena ci accingiamo a lasciare il luogo, interviene il manager George, una persona più equilibrata e sicuramente con un minimo di esperienza in più che, dopo aver ascoltato le nostre parole, ecco che magicamente ci fa accomodare in spiaggia in una zona più decentrata della spiaggia dello stabilimento (come se ci avessero messo in castigo) in cui gli ombrelloni ed i lettini, decisamente obsoleti e scoloriti, nonché rovinati dalla salsedine, sono di colore blu anziché il classico bianco (difatti abbiamo dei dubbi se sia sempre parte del Nikki Beach oppure si tratti di lettini affittati giusto per guadagnare soldi…). Tuttavia, dopo essere stati 1 ora in attesa al bar + 1 ora sotto il sole, riusciamo ad avere la prima fila e quindi ci sembra che l’incubo si sia finalmente concluso. Al momento di saldare il conto (poiché bisogna pagare 35€ di lettino online come acconto + 35€ per l’altro lettino direttamente sul posto), ovviamente entra in gioco di nuovo la men
Eccezionale
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