Fare recensioni negative non mi piace perché immagino sempre che dietro un posto ci siano Persone che lavorano. Ma credo che recensire onestamente debba, non solo aiutare il viaggiatore a scegliere conoscendo i pro e i contro di una struttura, ma anche chi la gestisce ad aggiustare il tiro (se vuole). Mi sono sforzata anche di ricordare se nelle mie esperienze di viaggio la negatività abbia superato quello che ho vissuto in questo posto, questa le batte tutte. Parto dal pro: la vicinanza sia al mare che al centro, tutto raggiungibile a piedi (ma bisogna anche considerare la struttura di Bol, così piccola, da ritrovare questa peculiarità un po’ ovunque). La struttura e’ piena di gradini a cui stare attenti (inutile dire che per un diversamente abile e’ impensabile andarci). E scale. Non ci sono ascensori e nemmeno la premura al check in di aiutarti con i bagagli. Noi eravamo al secondo piano, non oso immaginare per chi deve raggiungere il terzo. Stanza piccola, essenziale e soprattutto rumorosa. Fa rumore il condizionatore (e non e’ un rumorino da poco) e - nella mia stanza - anche l’accensione della luce in bagno scatenava un rumore assordante. Di notte, quindi, e’ stata meglio non accenderla e stare attenti ovviamente all’ennesimo gradino, presente anche in bagno, aiutandosi con la torcia del telefono. Veniamo alla notte da incubo (espressione calzante più che mai ) che mi ha portata ad una riflessione. La struttura dalle 23 alle 7 del mattino non ha reception, e’ incustodita praticamente. Non viene dato nemmeno un codice per entrare, il cancello d’ingresso, quindi, e’ aperto e accessibile a tutti. Riflessione che non avrei fatto se non avessi vissuto quanto accaduto. A mezzanotte il primo risveglio: qualcuno rientra probabilmente ubriaco visti gli schiamazzi e le urla. All’una e trenta altro risveglio perché qualcuno prova ad entrare in una stanza bussando ed urlando. Alle due e trenta l’apoteosi: nel pieno del sonno ripreso a fatica, qualcuno con forza prova ad aprire la nostra stanza e poi bussa con veemenza. Inutile descrivere lo spavento ed il cuore in gola, decidiamo di non aprire e ci fermiamo a chiedere chi e’. Nessuna risposta. Qualcuno rimane fuori la porta per qualche minuto (evidente l’ombra dei piedi) per poi andare via. Io ho avuto difficoltà a riprendere sonno per la paura, la rabbia e le mille riflessioni che si possono fare dopo un episodio simile. Mi sono chiesta se fosse qualcuno che sbagliando stanza (probabilmente ubriaco) ha provato per errore ad entrare nella nostra, qualcuno che aveva perso le chiavi: ovviamente senza una reception se hai qualche problema ad entrare, te la devi risolvere in qualche modo e qualcuno può scegliere soluzioni disperate: il nostro balcone era attaccato a quello della stanza accanto, o se fosse qualcuno che aveva bisogno di spaventare intenzionalmente, se si e’ trattato di un estraneo entrato nella struttura e mi sono chiesta anche - se per dimenticanza - non avessimo chiuso la porta - cosa
Molto buono
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