francesco-borto
9 aprile 2025
In effetti dopo l'impatto esiziale del primo giorno - ho un rewind della terribile cena oriental/cinese della prima sera: dall'impatto scatologico ai successivi problemi intestinali - la situazione è pian piano migliorata, sia dal punto di vista del cibo (abbiamo a disposizione la cucina italiana, spagnola ... internazionale, ecchècc...., perchè dobbiamo farci del male con le schiffezze cinesi in voga negli anni 70/80?!?!) che più in generale relativamente all'hotel nel suo complesso che nei servizi vari. Innanzittutto un sentito grazie alla peluquera Deborah che con un ottimo e mirato taglio di cappelli con forbici e rasoio mi ha tolto di dosso una capigliatura tipo lo scienziato pazzoide - Doc - di "Ritorno al Futuro" e che il vento di Fuerte si divertiva a scompigliare a suo piacimento! Eppoi alla gentilezza di Aurora e dei suoi disinteressati consigli circa il circuito (bell'assonanza). Non da meno il resto dell'animazione, instancabile e motivata, specie Edoardo nell'acqua gym con i suoi ritmi forsennati a palla e i salcicciotti. Tra l'altro ho molto apprezzato il lavoro di coppia dal bordo piscina con simpatiche coreografie e molto coordinamento. Molto bella l'ambientazione tipo giardino botanico delle zone piscine e solarium con vialetti di intercomunicazione debordanti di fioriture multicolori. Anche i palmizi sono ben curati e disposti ad hoc per distribuire un poco d'ombra ad alleviare i fiammeggianti dardi solari!. E il resto? piano piano ci arrivo...il complesso è molto datato e mastodontico con interni tipo base spaziale, fortunatamente ben servita dai vari ascensori, a cercarli ... e cmq svolgono servizi differenziati. Occorre mettere subito a fuoco la dislocazione dei piani: la receptiom al 3° piano, sulla strada. A salire il 2° e il 1°, stanze. A scendere dal 4° al 9°. Poi si esce sul paseo maritimo da dove si intravede - non sempre, causa erosione e maree . un fazzoletto di spiaggia, perlopiù sempre umida. Ergo il Pajara beach è privo di spiaggia ma si può utilizzare quella del Playa Esmeralda - resort viciniore - a poca distanza. Nei giorni successivi, pian piano, abbiamo fatto pace con la cucina ed il relativo contesto "refettoriale" sistemandoci nei tavolini all'aperto ed evitando i vari intrugli "detti anche insalate" prediligendo pesce alla piastra, papas arrugadas con mocho rojo, patatine fritte e "verdura libera". Certo che trattandosi di all inclusive era un po monotono ma ci hanno salvato i vari risotti, e la paella di pesce. Una sera in particolare un'amicizia "vegana" ci ha regalato una paella dedicata, fatta al momento ... stratosferica, sembrava di essere in Spagna, ancorchè vegana. Originalità: la cascata che nasce nell'anfiteatro e si conduce fino al giardino; i "vermoni"giganti tipo tremors che fanno da tettoia all'ingresso del resort, probabilmente ispirati dagli scavi e sbancamenti effettuati in sede di edificazione. Inevitabile il confronto con l'omologo R2 Rio Calma dall'altra parte di Costa Calma: differen