Small Luxury Hotel Ambassador Zurich

Bellissimo hotel di lusso nel centrodi Zurigo. Rinnovato di recente con cura anche nei dettagli minimi, dall'arredo delle camere, all'illuminazione, ai bagni ecc. Personale affabile molto gentile e disponibile, dalle 3 receptionist ai portieri, alle cameriere dei piani. Un plauso particolare a Martina che ci ha fatto trovare la camera perfetta con tanto di biglietto di benvenuto e pulitissima. Ottimo anche il ristorante, altissimo livello.gourmet. Ci torneremo!

Quando si va in un albergo come questo, per di più rinnovato recentemente, ci si aspetta di avere un trattamento adeguato agli standard della categoria. Il che non si è verificato. Certo, la nostra camera era ampia e comoda, con letto assai confortevole. Ma non pochi i difetti: prima di tutto il cervellotico funzionamento degli interruttori della luce. Roba che richiede massima concentrazione per capire come fare ad accendere e spegnere le lampade. Invece di un semplice interruttore, ce ne sono infatti almeno otto, disposti sue due file parallele e allineati in modo da graduare l'intesità dell'illuminazione. E fin lì, pazienza. Il peggio però erano le due lucine poste i piedi del letto da entrambe le parti, che, si accendono e spengono auotmaticamente al comando di una cellula fotoelettrica che si attiva al minimo movimento sospetto. Va bene se mettete giù un piede per alzarvi e andare in bagno, ma se siete un po' agitati o nervosi, vi muovete un minimo nel sonno o alzate le braccia involontariamente, ecco accendersi la luce, Che poi si spegne solo quando vuole lei, dopo non si capisce quanti minuti. In una coppia con sonni e ritmi diversi, immaginarsi le sofferenze del coniuge dal sono leggero, costretto a svegliarsi al minimo sospiro sgradito alla cellula di cui sopra. Insomma, abbiamo passato una notte assai difficile... Quanto al servizio bar e ristorante, o buffet che sia, da dimenticare. Basti dire che alle undici di sera, è tutto chiuso. Solo per estrema generosità dell'ultimo inserviente che doveva spegnere la luce, hanno acconsentito a darci due bicchieri di vino che abbiamo potuto portarci in camera, con il bicchiere in mano nei corridoi e negli ascensori. Tutto questo, ripeto, alle undici di sera, di un sabato sera all'uscita di uno spettacolo a cui avevamo assistito nel vicino teatro dell'opera, situato a cinquanta metri... Oltre a ciò, personale piuttosto scortese e poco motivato, nonché visibilmente infastidito perché non parlavamo inglese ma soltanto le tre lingue nazionali... I