Hotel Iris Venice

Consiglio l' hotel Iris a Venezia per la bellissima zona , vicino a ponticelli, ristorantini e negozietti, inoltre per la vicinanza con i luoghi più importanti da visitare, ringrazio Andrea una persona disponibile che ci ha riservato due ottime camere con bagno per noi e i tre figli. L' hotel si presenta pulito e semplice per passare qualche giorno ,noi abbiamo riposato tranqulli in due camere vicine, c'è un piccolo spazio dedicato al caffè che offre l' hotel e vicino ci sono bar e pasticcerie per fare la colazione. GRAZIE DI CUORE per il giretto di sera in motoscafo, la bottiglia di vino e tutti i consigli importanti che ci hai dato, non dimenticheremo 😊siamo stati una notte e un giorno soltanto, io ci tornerei volentieri. Un abbraccio Nicoletta ,Valentino ,Michele, Lorenzo e Valerio

Stanza finemente e delicatamente arredata in stile post-atomico sovietico, dove hai paura a spostare anche solo una sedia, non tanto per la paura di romperla, ma per il timore di disturbare le anime de li mortacci che hanno invocato in quei locali i precedenti ospiti. Fornita di un condizionatore asmatico che ti tiene compagnia durante tutta la notte , facendoti invocare un' intervento divino per mettere fine alle sue sofferenze, tanto comunque non raffredda. Alla reception, la sera, un folkloristico ragazzo indiano con un tasso alcolemico così elevato da far sembrare Gianluca Grignani sul palco di Sanremo un Monaco Shaolin. In tre giorni, mai rifatta la stanza e mai cambiata la biancheria, comunque talmente ruvida che per un attimo ho tenuto che mi facessero pagare un sovrapprezzo per il servizio scrubbing. Quando ho provato l'esperienza mistica di entrare in bagno, rigorosamente con le scarpe antinfortunistiche perché le piastrelle sono artisticamente scheggiate e rischi di tagliarti, sono stato gioiosamente accolto da una nuvola di moscerini danzanti che uscivano dallo scarico della doccia. Simpatici animaletti che, volteggiando nell' aere ricordando le coreografie elaborate degli storni al tramonto, costituivano l'unica fonte di intrattenimento presente, in quanto il televisore, delle dimensioni di un videocitofono polacco durante il periodo dei polgrom, non funzionava. Al mattino, quando si scende, vi si possono trovare coppie di turisti stranieri che, stralunati e spaesati, suonano forsennatamente la campanella cercando di richiamare l'attenzione di qualcuno che, semplicemente non c'è, dalle 22 alle boh circa del mattino, la location non è presidiata. I corridoi sono sporchi e tetri, i copriletti macchiati, il posto è talmente brutto che credo se venisse visitato dalla soprintendenza, lo demolirebbero subito per preservare il decoro cittadino. Quindi, in conclusione, tutto perfetto tranne per il fatto che se ci fosse stato Jack Nicholson a buttare giù la porta ad accettare, avrebbe dato un tono di serenità alle serate trascorse là.