Apsara Resort Koh Rong

Siamo rimasti nove notti in questo hotel dal design davvero straordinario: linee essenziali, architettura che si fonde con la natura in modo magistrale e una spiaggia privata che, nei momenti migliori, regala una sensazione di pace assoluta. È uno di quei luoghi che colpiscono subito per estetica e armonia. Peccato che l’interno dell’hotel racconti tutt’altra storia. Il contrasto è fortissimo: dall’esterno minimalista e purissimo ci si aspetterebbe camere altrettanto eleganti, e invece ci si trova in ambienti pieni di dettagli superflui, dove il kitsch supera ogni immaginazione. Un arredamento davvero poco bello, un vero elogio al superfluo… proprio mentre mancano le cose essenziali. Niente prese USB, nessuna TV, nessuna lampada da lettura: ogni volta che dovevo accendere la luce finivo per svegliare mio marito. In bagno, zero balsamo, bottigliette quasi finite e per giunta confuse tra loro. Il check-in è stato particolarmente faticoso: il personale è arrivato da solo o in due, con già altri tre ospiti in attesa. Risultato: le valigie abbiamo dovuto portarle noi, inclusa una ragazza molto minuta, fino alla casa situata in cima a una salita. Per correttezza, va detto che il check-out è stato gestito molto meglio. La connessione Wi-Fi è praticamente inutilizzabile e, in caso di pioggia, l’hotel non offre alcun percorso coperto: ci si bagna ovunque, comunque. Anche i transfer interni, effettuati su bus senza aria condizionata, non aiutano a migliorare la sensazione generale. La colazione è stata molto deludente: pochissima scelta, con prodotti già pronti e spesso riproposti tutti insieme, come il pane “vero”, che c’era ma probabilmente non fresco e sicuramente non preparato ogni giorno. La lentezza nel servizio è notevole: sebbene la colazione inizi relativamente tardi, alle 7.20 la frutta non era ancora disponibile. Nessun croissant degno di questo nome, e la varietà generale resta davvero limitata. Per quanto riguarda invece il ristorante dell’hotel, va detto che ciò che abbiamo mangiato era buono, ma la scelta era davvero ristretta. Il menu è dominato dai piatti fritti: ben 18 proposte tra uova, riso, patate e pesce, che alla lunga risultano ripetitive. A completare il tutto, le tende della camera si aprono da sole nel cuore della notte, garantendo risvegli tutt’altro che piacevoli. In sintesi: un hotel bellissimo da guardare, con una spiaggia privata incantevole e un design esterno che promette molto. Ma tra stanze kitsch, servizi essenziali mancanti e diversi disagi pratici, l’esperienza non è all’altezza del potenziale. Un luogo che potrebbe essere straordinario, ma che deve ancora crescere molto per diventarlo davvero.