Oliviera Camere

AMERICAN PEOPLE, GERMAN, SWISS, FRANCE, SPANISH OR WHEREVER YOU ARE FROM: STAY OFF FROM THIS ACCOMODATION OFFER!! PAY MORE BUT STAY BETTER!! Se potete, state alla larga da questa struttura! Metto due pallini al posto del minimo solo per la gran gentilezza della signora Rita che mi ha accolto e che mi ha illustrato cosa poter visitare nei dintorni. Questa gentilezza nascondeva però una soluzione di alloggio non proprio confortevole e ora posso anche capire perché abbia voluto essere pagata anticipatamente: forse per evitare che qualcuno facesse recriminazioni al mattino e potesse non pagare? Ho alloggiato nella camera n. 32, gradevole come dimensioni, un sottotetto con travi a vista e un bagno davvero piccino, anche se sufficientemente pulito. Il letto l'ho trovato di una scomodità incredibile... un materasso "legnoso" direi. Dormendo su un lato, i miei due femori sono ancora doloranti. Una campana nelle immediate vicinanze, molto probabilmente quella della vicina cattedrale, ha suonato i rintocchi delle ore per tutta la notte e anche alla mezza. Così, durante nove ore di sosta, mi sono sorbito almeno 18 volte il suono della campana che mi ha permesso di dormire solo per pochi minuti a tratti, venendo sempre risvegliato. Forse i pientini non ci fanno caso e posso spiegarlo da laureato in Neuroscienze. Il nostro cervello è fenomenale. Durante il sonno, il cervello è sempre in attività, anche se più limitata. Nella parte più profonda, sottocorticale, vi sono le zone più importanti per la nostra vita, sempre molto attive, quelle legate alle emozioni, alla regolazione delle funzioni vitali, ai pericoli, che sono in stretta connessione con le cortecce sovrastanti. I rumori monotoni, ripetitivi nel tempo, il cervello li memorizza e alla lunga capisce che non sono più un pericolo, quindi ci lascia dormire, mentre un suono nuovo (es. una porta che sbatte, una bottiglia che si infrange) viene interpretato come un possibile pericolo e, allora, coinvolgendo l'amigdala che si occupa soprattutto delle paure, fa "risvegliare" la persona, costringendola alla parte più cognitiva al fine di prendere le decisioni del caso, anche per "salvare la pelle". Il mio cervello, purtroppo, in poche ore non è riuscito a capire che questo (inutile!) suono di campana era inoffensivo. Risultato: sonno rovinato e 50 euro buttati via. E poi le ciliegine sulla torta. Alle 6:15 e per una buona mezz'ora è proseguito sui vicini tetti un fortissimo cinguettio da parte dei numerosi passerini affamati che si è placato solo quando hanno potuto fare colazione. Alle 7:15 è passata due volte nello stretto vicolo sotto la finestra della camera una macchina che lavava le strade, facendo un gran rumore. Peccato ricordare tutto questo nell'unica notte di sosta a Pienza. Avrei preferito ricordare altro. Ora, con gli occhi a palla e un po' di mal di testa, via per altre (migliori) destinazioni! Insomma, se volete vivere un sonno ristoratore, dopo una bella giornata trascorsa nelle campagne della V