SwissLux
23 agosto 2024
La mia famiglia ed io consideriamo Mauritius un vero paradiso, avendola visitata oltre dodici volte. Durante questi viaggi, il Dinarobin Beachcomber è sempre stato una delle nostre strutture preferite, apprezzata per la sua stretta connessione con Le Paradis, che offre agli ospiti l’accesso a servizi condivisi e un’esperienza ancor più ricca e variegata. Questa flessibilità tra i due resort rappresenta senza dubbio un valore aggiunto. Tuttavia, nel corso degli anni, abbiamo notato un cambiamento significativo nella qualità dell’esperienza al Dinarobin, in particolare per quanto riguarda la cucina. In passato, il buffet italiano del giovedì era un appuntamento fisso di eccellenza gastronomica, grazie alla presenza dello Chef Stefano, che portava la vera tradizione italiana in ogni piatto. Oggi, quella magia sembra sbiadita. Il tentativo di rievocare la cucina autentica si limita a pochi piatti che, pur rispettabili, mancano di quella profondità e raffinatezza che rendevano il buffet un punto di riferimento. Detto ciò, è giusto riconoscere che, sebbene il buffet al Dinarobin non raggiunga livelli eccelsi, resta comunque leggermente superiore rispetto a quello del Paradis. Tuttavia, nulla di così speciale da meritare particolari lodi. Un aspetto che merita di essere menzionato è la spiaggia, che si distingue per la sua ampiezza e unicità. Tuttavia, l’accesso diretto al mare è complicato dalla presenza di numerosi scogli, che rendono difficile entrare in acqua senza prestare particolare attenzione. Bisogna spesso cercare percorsi tra i sassi per evitare di farsi male, un fattore che può risultare limitante per chi desidera un ingresso comodo e agevole in mare. Per quanto riguarda il servizio al bar del Dinarobin, ho notato una maggiore dinamicità rispetto a quello del Paradis. Il personale sembra più attivo e reattivo, anche se resta la speranza di trovare qualcuno veramente capace di preparare un buon drink o un semplice cappuccino. Nonostante la buona volontà, manca spesso quella competenza che dovrebbe essere scontata in una struttura di questo livello. In netto contrasto con queste osservazioni, la SPA del Dinarobin continua a mantenere altissimi standard di eccellenza. Durante il nostro soggiorno, abbiamo usufruito di un abbonamento di 20 sedute, trovando in Jena una professionista di grande talento. La sua competenza e attenzione hanno reso ogni visita un vero momento di relax, confermando la SPA come uno dei fiori all’occhiello della struttura. In conclusione, il Dinarobin Beachcomber conserva il suo fascino e resta una destinazione di alto livello, ma la nostalgia per una cucina autentica e un servizio più curato è ancora presente. Speriamo che il resort riesca a riconnettersi con il passato che lo rendeva speciale, ripristinando quegli elementi che combinavano l’eleganza della struttura con un’autentica eccellenza gastronomica e un servizio impeccabile.