Utente ospite
19 agosto 2024
Prenotiamo per la notte di ferragosto e quella successiva al prezzo di 120 €/notte, appena arrivati sul posto constatiamo la bellezza del luogo, se non fosse che la camera che ci hanno riservato ci spiegano essere nella dependance, ovvero bisogna salire su una stradina in salita con tornanti lunga 600 metri. Arriviamo in questa struttura secondaria e ci riservano una camera minuscola con vista su un muro di pietra (era l’appartamento “donnola”, sul retro), abbiamo una neonata per cui dobbiamo montare un lettino da campeggio, riusciamo tuttavia a sistemarci in questa stanza minuscola e trascurata, dal muro esce un tubo corrugato con dei cavi elettrici che penzolano alla rinfusa, polvere, caldo tremendo perché la lasciano chiusa e finestre senza zanzariere, per cui se vuoi il fresco ti prendi anche le zanzare, la situazione è tragicomica ma la proprietaria ci comunica di non avere altre camere libere per cui ci adattiamo anche se il valore di una stanza del genere non può essere superiore ai 50-60 €/notte e invece stiamo pagando il doppio. Non appena faccio per sedermi sul letto questo cede e mi ritrovo seduto per terra, come si vede dalla foto un lato si è rotto, il letto, come tutto, era vecchio ma spacciato per antico. A questo punto la misura è colma, senza volontà di fare scenate perché non siamo i tipi decidiamo di parlare coi ragazzi dello staff (gentilissimi) e chiediamo della proprietaria. Parliamo invece con il figlio, spieghiamo la situazione e diciamo di volercene andare a casa, chiedendo indietro la caparra visto che non sono stati in grado di erogare il servizio per il quale abbiamo pagato. Questo non sente ragioni e ci dice che la caparra è persa, incasso la rispostaccia e gli comunico in maniera chiara che scriverò una recensione negativa, sono una persona diretta in queste cose, non quello che alla cassa ti sorride e poi ti lascia un feedback negativo. Ci dirigiamo quindi verso la macchina e a un certo punto il figlio ci insegue e inizia a questionare sul fatto che ci avrebbe “cambiato il letto” quindi dopo essere stati trattati a quel modo noi avremmo dovuto accettare una proposta del genere, le basi dell’hospitality non sono di casa in questo posto. Dopo qualche minuto di indisponenza del soggetto arriva finalmente la proprietaria, che ci intima di smettere di fare scenate perché LORO stanno lavorando, quando la scenata l’ha voluta e cercata suo figlio inseguendoci mentre ce ne andavamo, si alzano i toni perché la signora crede di essere l’unica al mondo che lavora e non sa accettare feedback negativi sul suo operato, il figlio in tutto questo non fa che aggiungere entropia alla discussione non dando nessun apporto utile se non ripetere in maniera aggressiva “se il problema è il letto ve lo cambio!!!”. A un certo punto la scena più grottesca della vicenda, la proprietaria ci comunica che ci ridarà la caparra, noi soddisfatti ci dirigiamo dentro per averla ma, colpo di scena, una volta dentro il figlio cambia idea e decidono