Utente ospite
10 febbraio 2023
... ma poco ci manca. Premetto che tutta Cortona ricorda molto una "quinta teatrale" e che, se non sei un turista nel senso deteriore del termine e/o se vai in bassa stagione è più triste di Scampia, però questa sorta di hotel supera davvero, in negativo, quasi tutto il resto. Vogliamo iniziare dal fatto che, se aveste la sventura di decidere di fermarvi per cena, si mangia assai peggio di quando torni a casa la sera tardi e "acchitti" qualcosa giusto per mettere una X sul pasto? A cena, con dei francesi più o meno tutti produttori di grandi vini, s'è mangiato un piatto di pasta al pomodoro spacciato per pici all'aglione e una non meglio identificata carne [e sentire i francesi far ironia sul cibo italiano - pur possibile, ma almeno ce la fossimo giocata bene! - fa un certo non trascurabile effetto]; e poi, sempre perché siamo italiani, a gente che fa vini tra i più buoni e sinceri di Francia [dunque del mondo], mettono in tavola bottiglie di uno di quei rossi da supermercato che non turlupinerebbero neanche il bevitore generico di casa nostra, figurarsi il produttore biodinamico francese! Chiudiamo la parentesi con la colazione - che, a differenza del pasto, dopo siffatta cena evitato come la peste, eravamo più o meno costretti a fare tutti i giorni: per purissimo caso il primo giorno c'era un pochino di prosciutto passabile, considerata anche la zona, che NON ha MAI PIÙ fatto la propria comparsa in favore del cotto a forma di parallelepipedo; ci ha invece accompagnato lungo tutti i cinque giorni di permanenza una torta alla crema ch faceva entra ed esci dal frigo per rassicurarci che non ci fosse alcuna "nuova" [anche se non sono sicuro che il proverbio valga anche per gli alimenti]. C'erano delle arance già provate il primo giorno - e, verso il terzo, mangiarne una sapeva assai di eutanasia. Credo ne abbiano ricomprate tre o quattro il penultimo giorno. Il resto della colazione era composto di pacchettini incellophanati di tristi biscotto o fette biscottate e di roba scongelata, croissant, lieviti e qualche rustico salato; roba da far rimpiangere il baretto dell'estrema periferia di Roma. Ma veniamo all'orgoglio VERO, le camere [poi chiuderemo con l'accoglienza che, invece di accontentarsi di esser semplicemente adeguata a siffatto schifo, era perfino peggio]. Unico italiano tra i francesi, nel prender possesso della mia noto non ci fosse il bidet - e la cortese ragazza che ci accompagnava "sì, "alcune" camere non ce l'hanno, effettivamente". Ora, a parte che ho dimenticato di approfondire quell'alcune, dico, anche andando per "proverbi", ma tu all'unico italiano in mezzo ai francesi fai capitare "una" di queste "alcune"? Non mi risulta che la condizione fosse stata precedentemente chiarita e, comunque, quando si è trattato di dire che il parcheggio interno TOTALMENTE VUOTO, GIACCHÉ PARE L'ALBERGO FOSSE APERTO SOLO PER NOI, era a pagamento, non hanno avuto il benché minimo tentennamento, né a qualcuno è venuto in mente di fare un apprezzabile