L’hotel ha pochi mesi di vita ed è ad oggi, in attesa che vengano costruiti nuovi hotel come il Diamond, il migliore di Bukhara. E questo la dice lunga su quanto lunga sia ancora la strada che deve fare l’Uzbekistan in termini di accoglienza alberghiera. In realtà l’hotel, una volta entrati, si presenta molto bene. Riesce in un ambiente tutto sommato piccolo a dare l’impressione di aver capito la filosofia a cui si dovrebbero ispirare tanti hotel troppo impersonali di molte catene alberghiere. Di fatto l’architettura reinterpreta, in chiave moderna, gli antichi “caravanserragli” del centro Asia e molti elementi tipici dell’edilizia di Bukhara vengono ripresi in modo egregio. Tutto il positivo che c’è negli spazi comuni viene cancellato una volta entrati nelle camere. Sembra che l’architetto che ha lavorato agli ambienti comuni sia stato sostituito da un “commesso Ikea” che si è limitato ad arredare con mobili molto economici degli ambienti impersonali e poco curati. La suite che avevamo scelto si fa molto fatica a definire tale sia per la dimensione, più analoga ad una normale camera neppure troppo grande, che soprattutto per la poca cura dei dettagli. Trovo poi addirittura comico ma esemplificativo il fatto che abbiano scelto di porre la televisione in una posizione che la rende non visibile dal letto. Eppure lo spazio per disporre in modo più logico c’era ma il “commesso Ikea” non l’ha saputo fare. Oppure come non notare che il “briar-soleil” in lamelle di legno posto davanti le vetrate della nostra suite, non sia stato pensato per essere aperto. Il risultato è che tutto lo sporco si annida tra vetro e frangisole ma ancor peggio che non sia possibile pulire le vetrate della camera. Immagino già come appariranno tra qualche anno. Peccato. Il personale è poi sí gentile ma pecca di inesperienza e tutto sembra un po’ gestito in modo approssimativo, anche se le ragazze e i ragazzi alla reception, ma solo loro, si impegnano molto. Di basso livello la colazione al mattino sia in merito alla quantità che soprattutto, ed è la cosa più grave, alla qualità del cibo offerto. Il servizio in questo caso, è praticamente inesistente. Pulizia direi sufficiente anche se non posso non notare che in 3 notti di soggiorno non ci siano mai state sostituite le lenzuola del letto… mai visto una cosa del genere. A proposito del letto, esso dovrebbe essere preso come la dimostrazione inoppugnabile del passaggio di San Francesco di Assisi a Bukhara. Per chi non lo conoscesse, San Francesco scelse come proprio letto un materasso di pietra. Ecco egli sarebbe soddisfatto del materasso offerto da questo hotel, io purtroppo no. Posizione invece molto buona ma basta questo? La nostra camera, a conti fatti, è costata, colazione compresa, circa 165 € a notte: troppo se rapportato al costo della vita a Bukhara dove un ottimo ristorante costa al massimo 12/14 € a persona. Per queste cifre si deve pretendere un hotel impeccabile e di alto livello cosa che il Mercure , ad oggi, non
Eccellente
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