Il Poggio dei Pettirossi

Viste le foto avevamo grandi aspettative ma purtroppo la realtà di questo resort è molto diversa da come appare nei vari siti. La vista è mozzafiato e se fosse stato solo per questa caratteristica, le 5 stelle erano più che meritate. A parte la vista spettacolare però il resto è apparso da subito quantomeno "datato". La stradina di accesso è piena di buche. Noi avevamo un SUV ma credo che conn una macchina sportiva ci sarebbero non pochi problemi ad entrare. Le camere sono vecchie, fun-coin arrugginito così come lo scaldasalviette in bagno. Asse del water crepata. La camera è buia a causa di una tettoia esterna che impedisce l'accesso al sole anche di mattina. (esposizione a est). Le lampadine di bassissima intensità non favoriscono certo la luminosità. Anche in pieno giorno se non accendi tutte le tenui lampadine, non riesci a leggere. L'esterno non è curato. Sedie rotte così come le staccionate. Prati incolti e per niente curati, certo non paragonabili a quelli delle foto. La piscina è grande e pulita ma le straio sono vecchie e qualcuna arrugginita. Il resort avrebbe grandi potenzialità ma è chiaro che nessuno ci ha più investito da moltissimi anni. Il locale colazione è ampio e molto soleggiato. La colazione è accettabile. Il personale molto scarso ma gentile. Non cercatelo di notte perchè è impossibile trovare qualcuno. Nel complesso diciamo che il rapporto prezzo/prestazioni è piuttosco scarso. Nei successivi spostamenti in Umbria, abbiamo trovato condizioni incredibilmente migliori allo stesso prezzo.

Posto su una collina che sovrasta Bevagna affascina anche solo per la sua posizione. Consiglio di trascorrere un po' di tempo in compagnia del proprietario perché ben conosce il tessuto sociale del posto e saprà consigliarvi al meglio su come spendere il vostro tempo. Se volete rilassarvi è il posto giusto.

Abbiamo prenotato due doppie settimane fa. Arrivati, ci comunicano che per un problema interno una delle due doppie sarà lontana dall’altra (non nei bungalow ma sotto il ristorante). Chiediamo la differenza e ci dicono che è solo nella disposizione della stanza stessa. Accettiamo lo spostamento e notiamo molta trascuratezza: doccia senza tenda, crepe, porta del bagno che non si chiude, buchi nei muri, lampade macchiate… ma non ci facciamo troppo caso. Tornati in camera dopo la cena, al momento di andare a dormire, ci accorgiamo di una festa di laurea nella sala ristorante di cui non eravamo stati informati. Cerchiamo di resistere un po’, ma dormire è impossibile: musica altissima, bagno e scale attaccati al muro della camera per cui sentivamo ogni passo, ogni sciacquone, ogni parola di tutte le conversazioni che avvenivano in bagno. Come abbiamo saputo che era una festa di laurea? Ma ascoltando i cori degli invitati naturalmente. Quando diventa mezzanotte e imperversa Shakerando, decidiamo di intervenire. Attenzione, non avremmo mai voluto rovinare la festa agli invitati che ovviamente non c’entravano, ma purtroppo per gravi problemi di salute ho anche molto bisogno di dormire e inizio a sentirmi male. Andiamo di sopra per parlare con la direzione e il personale, con candore, ci chiede “ah ma si sente?”. Facciamo presente che non siamo stati informati e che non sto bene, ma anche le persone sane avrebbero il sacrosanto diritto di dormire. Ci viene risposto che a mezzanotte e mezza sarebbe finita, comunque abbassano la musica e pare andare un po’ meglio. Riproviamo a dormire, ma da mezzanotte e venti a mezzanotte e 40 improvvisamente sentiamo qualcuno che inizia a strimpellare un pianoforte! Evidentemente il messaggio non era passato. Finiti gli strimpelli, iniziano i passi su e giù per le scale e infine i tavoli trascinati (evidentemente per sistemarli). Morale, tutto si calma un po’ dopo l’una. Il mattino dopo andiamo per parlarne ma l’unica persona presente è una dipendente che naturalmente non c’entra e a cui il titolare ha delegato ogni responsabilità. Alla nostra richiesta di parlargli, lei ci comunica che il titolare non si farà vivo e che non è reperibile. Nel frattempo apprendiamo con dispiacere che nella camera dei nostri amici c’erano altri due posti pronti per noi. La dipendente dice che aveva pensato di proporci di stare tutti nella stessa camera, ma non aveva potuto (il titolare, abbiamo intuito, gliel’aveva proibito). Il titolare, per interposta persona, ci propone un piccolo sconto, io faccio presente che non si tratta del prezzo ma della comprensione della gravità di una situazione - la cosa più grave è non essere mai stati informati di ciò che ci aspettava, e qui abbiamo notato la malafede da parte del titolare. La persona con cui abbiamo parlato è stata gentilissima e ha accettato di farci un ulteriore sconto, dimostrando di comprendere il disagio. Ha d’altra parte compreso, dicendocelo, che capiva che l’ultima delle nost